21 luglio 2025
Rinnovo del CCRL del Comparto Unico: Dichiarazione di Paola Alzetta, Segretaria Regionale CISAL Enti Locali FVG

L’Assessore Roberti ha dichiarato che non porterà in aula consigliare, in fase di approvazione della legge di assestamento di luglio, una proposta di norma che porterebbe lo stanziamento per il CCRL 2022-2024 al 7,5% cui voleva aggiungere un ulteriore stanziamento del 2% per l’introduzione nel Comparto Unico di un “welfare aziendale”.

La motivazione?: “incomprensibile ed irresponsabile atteggiamento di alcune organizzazioni sindacali che pregiudicano un lavoro durato mesi e fatto di confronto tra le parti sociali, tecnico e contabile” nonostante, a suo dire, i numeri proposti erano “ben superiori a quelli previsti a livello nazionale, eravamo arrivati costruendo una norma che non soltanto stanziava le risorse, ma le giustificava con diversi indici di crescita e produttività del Friuli Venezia Giulia per poter arrivare solidi, nel caso, alla certificazione della Corte dei conti.”.

La CISALEntiLocali FVG dopo aver ampiamente valutato la proposta dell’Assessore gli ha rappresentato che non ritiene sufficiente per il contratto la percentuale del 7,5% (che peraltro non tutta andrebbe sui tabellari, a valenza pensionistica, e con arretrati non rispettosi dell’annualità con maggior inflazione, il 2022) a fronte di un indice IPCA per quel triennio contrattuale del 16%.

E’ “dovere” di un Sindacato chiedere aumenti contrattuali adeguati e quindi l’aver rappresentato che quel 7,5% non è sufficiente non è un atteggiamento “incomprensibile e irresponsabile”, atteso peraltro che il 2% per il Welfare decorreva solo dal 2026 e che quindi anche se viene presentato in un futuro assestamento o nella futura prossima legge di stabilità nulla cambia (nell’incontro con l’Assessore è emerso peraltro che questo welfare è già stato inserito nel DEFR 2026, e allora ? di cosa parliamo?).

I dipendenti del Comparto Unico FVG svolgono quotidianamente competenze maggiori e più complesse dei loro colleghi nazionali, in virtù delle prerogative uniche del nostro Statuto speciale. Questo surplus di lavoro e di responsabilità che garantisce quotidianamente il funzionamento della nostra Pubblica Amministrazione merita un riconoscimento economico concreto, e non aumenti peraltro inferiori ai prospettati aumenti nazionali.

Con stupore quindi apprendiamo le dichiarazioni dell’Assessore, e con fermezza le respingiamo per le motivazioni sopra esposte.

Se l’Assessore ha deciso di non presentare aumenti all’attuale stanziamento del 6% per il contratto 2022-2024 è una sua scelta politica forse diretta conseguenza di una proposta che ha dimostrato, ancora una volta, la non comprensione delle reali necessità dei lavoratori del Comparto Unico.

Non può essere addossata la responsabilità a chi, con coerenza, difende i salari e la dignità dei lavoratori e delle loro famiglie.