10 settembre 2025
Legge Regionale su Turismo e Commercio: CISAL-FVG contro la clausola che penalizza imprese e pluralismo sindacale

La nuova legge regionale su turismo e commercio introduce una clausola che penalizza le imprese che non applicano contratti firmati dai "sindacati maggiori".

La CISAL FVG si oppone fermamente a questa scelta. Crediamo che non esista sindacato o impresa "di serie A" e "di serie B" e che la vera rappresentatività si misuri sul campo.

Questa norma viola la Costituzione e rischia di soffocare le PMI, limitando la loro libertà di scelta. È un attacco al pluralismo sindacale e alla libertà d'impresa.

Chiediamo alle istituzioni di rivedere questa clausola per difendere il dialogo e la competizione leale.

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𝐂𝐎𝐌𝐔𝐍𝐈𝐂𝐀𝐓𝐎 𝐒𝐓𝐀𝐌𝐏𝐀

La 𝐂𝐈𝐒𝐀𝐋-𝐅𝐕𝐆 esprime forte dissenso e preoccupazione riguardo alla modifica alla nuova legge regionale sul commercio e turismo, che introduce un meccanismo di "premialità" per le aziende che applicano contratti sottoscritti dalle cosiddette "organizzazioni maggiormente rappresentative".

La CISAL-FVG, pur apprezzando il progetto di riordino e rilancio del settore, ritiene che questa clausola rischi di compromettere i principi di libertà sindacale e di impresa, creando un grave precedente.

𝐔𝐧 𝐚𝐭𝐭𝐚𝐜𝐜𝐨 𝐚𝐥 𝐩𝐥𝐮𝐫𝐚𝐥𝐢𝐬𝐦𝐨 𝐬𝐢𝐧𝐝𝐚𝐜𝐚𝐥𝐞. "L'idea di escludere dagli incentivi le imprese che firmano i contratti collettivi nazionali con i sindacati autonomi è una palese violazione dell'Articolo 39 della Costituzione," dichiara il Segretario Regionale della CISAL-FVG. "Non esiste una '𝐫𝐚𝐩𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐚𝐭𝐢𝐯𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢 𝐬𝐞𝐫𝐢𝐞 𝐀' 𝐞 𝐮𝐧𝐚 '𝐝𝐢 𝐬𝐞𝐫𝐢𝐞 𝐁 '. La vera rappresentatività si misura sul campo: con l'adesione dei lavoratori e con la qualità delle tutele che i contratti offrono."

L'equiparazione di tutti i contratti non confederali a "contratti pirata" è considerata un'accusa ingiusta. I contratti sottoscritti dalla CISAL offrono trattamenti retributivi e normativi diversi dai contratti storici ma di ottimo livello. La CISAL-FVG sottolinea che la vera tutela del lavoro non dipende dal "marchio" dei firmatari, ma dalla congruità delle condizioni economiche e normative, in linea con l'Articolo 36 della Costituzione che garantisce una retribuzione sufficiente per un'esistenza dignitosa.

𝐋𝐢𝐛𝐞𝐫𝐭𝐚̀ 𝐝'𝐢𝐦𝐩𝐫𝐞𝐬𝐚 𝐞 𝐮𝐠𝐮𝐚𝐠𝐥𝐢𝐚𝐧𝐳𝐚. La norma, discriminando tra diversi CCNL, viola il principio di uguaglianza (Articolo 3 della Costituzione). "Si crea una categoria di imprese premiate e una penalizzata, non per la correttezza delle loro azioni, ma per l'adesione a un patto sociale tra alcuni soggetti," continua il Segretario.

L'introduzione di questa clausola, che non ha alcun fondamento giuridico in assenza di una legge nazionale sulla rappresentatività, rischia di penalizzare ingiustamente le piccole e medie imprese, spesso più inclini ad adottare contratti flessibili e moderni. "Questa rigidità soffoca l'innovazione e la competitività," si legge nel comunicato, "spingendo fuori dal mercato aziende virtuose che cercano soluzioni contrattuali più agili e specifiche."

𝐔𝐧 𝐚𝐩𝐩𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐢𝐬𝐭𝐢𝐭𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐫𝐞𝐠𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐢. La CISAL-FVG chiede alle istituzioni regionali di non rovinare il percorso di una proposta di legge altrimenti valida. La clausola, introdotta a sorpresa, rischia di minare i principi fondanti del nostro ordinamento.

"La vera tutela del lavoro si realizza promuovendo un dialogo aperto e una competizione leale, non creando un 'monopolio contrattuale' di fatto" conclude la CISAL-FVG. "Aderire a un sindacato e a un contratto è un atto di libertà. Il nostro impegno è e sarà sempre quello di difendere questa libertà di scelta, la dignità del lavoro e il pluralismo sindacale, a beneficio di tutti i lavoratori e di un'economia sana."

𝑪𝒍𝒂𝒖𝒅𝒊𝒐 𝑷𝒂𝒍𝒎𝒊𝒔𝒄𝒊𝒂𝒏𝒐
𝑺𝒆𝒈𝒓𝒆𝒕𝒂𝒓𝒊𝒐 𝑮𝒆𝒏𝒆𝒓𝒂𝒍𝒆
𝑪𝑰𝑺𝑨𝑳 𝑭𝒓𝒊𝒖𝒍𝒊 𝑽𝒆𝒏𝒆𝒛𝒊𝒂 𝑮𝒊𝒖𝒍𝒊𝒂

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Attività