21 ottobre 2025
Assegno integrativo regionale per i superstitti fragili: Intervista a Claudio Palmisciano, Segretario Generale della CISAL del Friuli Venezia Giulia


𝐷: 𝑆𝑒𝑔𝑟𝑒𝑡𝑎𝑟𝑖𝑜, 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑛𝑜𝑡𝑎 𝑖𝑛𝑑𝑖𝑟𝑖𝑧𝑧𝑎𝑡𝑎 𝑎𝑙𝑙'𝐴𝑠𝑠𝑒𝑠𝑠𝑜𝑟𝑒 𝑅𝑒𝑔𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙𝑒, 𝑒𝑠𝑝𝑟𝑖𝑚𝑒𝑡𝑒 𝑎𝑝𝑝𝑟𝑒𝑧𝑧𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑖𝑙 "𝑆𝑢𝑠𝑠𝑖𝑑𝑖𝑜 𝑎 𝑓𝑎𝑣𝑜𝑟𝑒 𝑑𝑒𝑖 𝑡𝑖𝑡𝑜𝑙𝑎𝑟𝑖 𝑑𝑖 𝑝𝑒𝑛𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝐼𝑛𝑝𝑠 𝑖𝑛𝑓𝑒𝑟𝑖𝑜𝑟𝑒 𝑜 𝑝𝑎𝑟𝑖 𝑎𝑙 𝑡𝑟𝑎𝑡𝑡𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑚𝑖𝑛𝑖𝑚𝑜", 𝑚𝑎 𝑎𝑙 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑒𝑚𝑝𝑜 𝑠𝑜𝑙𝑙𝑒𝑣𝑎𝑡𝑒 𝑢𝑛𝑎 𝑝𝑟𝑜𝑏𝑙𝑒𝑚𝑎𝑡𝑖𝑐𝑎 𝑠𝑝𝑒𝑐𝑖𝑓𝑖𝑐𝑎. 𝑄𝑢𝑎𝑙 𝑒̀ 𝑙'𝑢𝑟𝑔𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑛𝑑𝑒𝑡𝑒 𝑠𝑜𝑡𝑡𝑜𝑝𝑜𝑟𝑟𝑒 𝑎𝑙𝑙'𝑎𝑡𝑡𝑒𝑛𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑖𝑠𝑡𝑖𝑡𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑟𝑒𝑔𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙𝑖?
R: L'urgenza, che abbiamo riscontrato attraverso le nostre strutture di servizio, come CAF e Patronato, riguarda la necessità di una maggiore considerazione per le titolari di pensione di reversibilità. Stiamo parlando di una categoria particolarmente fragile, la cui situazione merita un approfondimento e una risposta concreta da parte della Regione.

𝐷: 𝑄𝑢𝑎𝑙𝑖 𝑑𝑎𝑡𝑖 𝑖𝑛 𝑣𝑜𝑠𝑡𝑟𝑜 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑒𝑣𝑖𝑑𝑒𝑛𝑧𝑖𝑎𝑛𝑜 𝑙𝑎 𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎𝑡𝑎 𝑑𝑖 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑎 𝑓𝑟𝑎𝑔𝑖𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑎 𝑙𝑖𝑣𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑟𝑒𝑔𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙𝑒?
R: I numeri sono significativi. Il numero complessivo delle pensioni ai superstiti in Friuli Venezia Giulia supera le 100.000 unità. Il dato più critico è legato all'importo: la media annua di queste pensioni è di circa 11.000 euro lordi. Tradotto in termini reali, un elevatissimo numero di pensionati/e si trova a gestire la propria vita con un reddito netto che si aggira intorno ai 750 euro al mese.

𝐷: 𝑆𝑡𝑖𝑚𝑎𝑡𝑒 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑏𝑒𝑛𝑒𝑓𝑖𝑐𝑖𝑎𝑟𝑖 𝑝𝑒𝑟𝑐𝑒𝑝𝑖𝑠𝑐𝑎𝑛𝑜 𝑢𝑛 𝑎𝑠𝑠𝑒𝑔𝑛𝑜 𝑛𝑒𝑡𝑡𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑖𝑛𝑓𝑒𝑟𝑖𝑜𝑟𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑚𝑒𝑑𝑖𝑎 𝑑𝑖 11.000 𝑒𝑢𝑟𝑜 𝑙𝑜𝑟𝑑𝑖?
R: Sì, stimiamo che siano oltre 40.000 beneficiari a percepire un assegno annuale nettamente inferiore a tale limite. Questo reddito, sebbene sia un diritto, risulta oggettivamente insufficiente a coprire le spese essenziali per un tenore di vita dignitoso, specie in una Regione come il Friuli Venezia Giulia, dove il costo della vita è in costante aumento.

𝐷: 𝐿𝑎 𝑣𝑜𝑠𝑡𝑟𝑎 𝑛𝑜𝑡𝑎 𝑠𝑜𝑡𝑡𝑜𝑙𝑖𝑛𝑒𝑎 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑢𝑛 𝑓𝑜𝑟𝑡𝑒 𝑔𝑎𝑝 𝑑𝑖 𝑔𝑒𝑛𝑒𝑟𝑒 𝑖𝑛 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑎 𝑒𝑚𝑒𝑟𝑔𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑠𝑜𝑐𝑖𝑎𝑙𝑒. 𝑄𝑢𝑎𝑙 𝑒̀ 𝑙𝑎 𝑠𝑖𝑡𝑢𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑖𝑛 𝑡𝑒𝑟𝑚𝑖𝑛𝑖 𝑑𝑖 𝑣𝑒𝑑𝑜𝑣𝑒 𝑒 𝑣𝑒𝑑𝑜𝑣𝑖 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑟𝑒𝑔𝑖𝑜𝑛𝑒?
R: La sproporzione è marcata. Secondo i dati ISTAT 2022, in Friuli Venezia Giulia per ogni vedovo si contano circa 4,3 vedove. Questo conferma che le donne rappresentano la stragrande maggioranza della popolazione vedova nella regione. Questo è dovuto principalmente alla maggiore aspettativa di vita femminile e alla differenza di età al matrimonio.

𝐷: 𝐸 𝑞𝑢𝑎𝑙𝑖 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑖 𝑓𝑎𝑡𝑡𝑜𝑟𝑖 𝑐𝑟𝑢𝑐𝑖𝑎𝑙𝑖 𝑐ℎ𝑒 𝑎𝑔𝑔𝑟𝑎𝑣𝑎𝑛𝑜 𝑙𝑎 𝑠𝑖𝑡𝑢𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑒 𝑑𝑜𝑛𝑛𝑒?
R: Sono due, da una parte abbiamo che i beneficiari, per la larga parte donne, sono prevalentemente vedove e anziane, e spesso prive di ulteriori fonti di reddito significative. Dall’altra, la reversibilità, per sua natura, amplifica il divario pensionistico di genere, lasciando le donne con assegni che sono solo una frazione dell'assegno originario del coniuge.

𝐷: 𝑃𝑒𝑟 𝑎𝑓𝑓𝑟𝑜𝑛𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑑𝑖𝑠𝑎𝑔𝑖𝑜 𝑒𝑐𝑜𝑛𝑜𝑚𝑖𝑐𝑜, 𝑞𝑢𝑎𝑙 𝑒̀ 𝑙'𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑣𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑠𝑝𝑒𝑐𝑖𝑓𝑖𝑐𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑎 𝐶𝐼𝑆𝐴𝐿 𝐹𝑉𝐺 𝑐ℎ𝑖𝑒𝑑𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑅𝑒𝑔𝑖𝑜𝑛𝑒?
R: Chiediamo alla Regione di attivarsi per introdurre un sussidio sociale ad hoc, modellato sui principi del sussidio già previsto dalla legge regionale 7/2024. La nostra proposta è l'istituzione di un:

𝐷: 𝐶𝑜𝑚𝑒 𝑓𝑢𝑛𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒𝑟𝑒𝑏𝑏𝑒, 𝑐𝑜𝑛𝑐𝑟𝑒𝑡𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒, 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑎𝑠𝑠𝑒𝑔𝑛𝑜? 𝑄𝑢𝑎𝑙𝑖 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑖 𝑐𝑟𝑖𝑡𝑒𝑟𝑖 𝑐ℎ𝑒 𝑝𝑟𝑜𝑝𝑜𝑛𝑒𝑡𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑙'𝑎𝑐𝑐𝑒𝑠𝑠𝑜?
R: Si tratterebbe della concessione di un contributo, che potrebbe essere una tantum o periodico, e che proponiamo sia esente IRPEF. Il contributo sarebbe destinato esclusivamente ai titolari di pensione di reversibilità che rispettino due criteri: un reddito complessivo annuo inferiore a € 11.000 ed un ISEE al di sotto di una soglia di vulnerabilità, che ipotizziamo possa essere ad esempio € 15.000.

𝐷: 𝐶𝑜𝑚𝑒 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑛𝑑𝑒𝑡𝑒 𝑝𝑟𝑜𝑐𝑒𝑑𝑒𝑟𝑒?
R: Siamo disponibili a incontrare l'Assessore Regionale al Lavoro per discutere in dettaglio questa proposta e trovare insieme una soluzione concreta per queste 40.000 persone che vivono in una condizione di dignità economica precaria.

𝐼𝑛𝑡𝑒𝑟𝑣𝑖𝑠𝑡𝑎 𝑎 𝑐𝑢𝑟𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑈𝑓𝑓𝑖𝑐𝑖𝑜 𝑆𝑡𝑎𝑚𝑝𝑎 𝐶𝐼𝑆𝐴𝐿-𝐹𝑉𝐺