Udine, 16/12/2025

Privatizzazione di Poste Italiane

Dichiarazione di Gaetano Vitale, Segretario Generale FAILP-CISAL FVG

La notizia di una possibile seconda privatizzazione di Poste Italiane nel 2026 ci coglie con forte preoccupazione. Sebbene il documento indichi che il Governo 'ha previsto' la vendita di una parte delle quote azionarie, il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), che è l'azionista diretto, starebbe considerando di cedere una 'fetta di capitale'.

Ricordo che ad oggi il controllo pubblico è assicurato: il Tesoro detiene direttamente il 29% del capitale, a cui si aggiunge il 35% detenuto da Cassa Depositi e Prestiti (CDP), un ente a controllo statale. Questo significa che il 64,3% dell’istituto è saldamente in mani pubbliche.

La previsione di vendita di una partecipazione di quote azionarie, pur senza perdere il controllo – e quindi mantenendo la quota complessiva Tesoro/CDP sopra il 51% – implica comunque una cessione che dovrà riguardare al massimo il 14% del capitale, un’operazione che porterebbe allo Stato un’entrata di circa 3,8 miliardi di euro.

La FAILP-CISAL FVG non può che ribadire che la seconda privatizzazione (la prima è avvenuta nel 2015) è stata combattuta strenuamente nel 2024 con azioni di lotta, e vigileremo attentamente affinché questa nuova cessione non comprometta il ruolo sociale e capillare di Poste Italiane sul territorio, specialmente in una regione come il Friuli Venezia Giulia.

Esprimiamo la nostra ferma contrarietà a qualsiasi manovra che rischi di indebolire la presenza pubblica in un asset strategico per il Paese.

Gaetano Vitale

Segretario Generale

FAILP-CISAL FVG